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In treno: un viaggio davvero eccitante!!!


Sono una donna che, per il tipo di lavoro che faccio, viaggia molto. Fino a qualche anno fa, viaggiavo come tutti in aereo. Un giorno ero a Milano, l'indomani a Napoli, poi a Roma è così via ma a causa di uno sciopero che bloccava gli aerei, in partenza ed in arrivo da Roma e dovendo andare a in Calabria, ho dovuto prendere il treno.

Arrivo in stazione, faccio il biglietto e salgo sul treno, con un certo anticipo, cerco il mio scompartimento, entro e posiziono il bagaglio. Ancora il treno è semivuoto, manca quasi un’ora alla partenza, si sentono gli altoparlanti che annunciano gli arrivi e le partenze dei treni, il vociare delle persone che si salutano, mi guardo un po' intorno e mi siedo aprendo un libro che inizio a leggere.

Mentre sono assorta nella lettura, sento ridere allegramente e vedo passare dei ragazzi in tuta che probabilmente cercano i loro posti. Sono molti e fanno confusione e, infastidita, mi alzo e chiudo la porta dello scompartimento. Riprendo la mia lettura fino a quando sento scorrere la porta ed una voce mi chiede: “scusi signora, sono liberi questi posti? Si certo, rispondo io”, anche se avrei voluto dire loro che erano tutti occupati.

Entra un ragazzo sui 22 anni, con una faccia furbetta, mi saluta e si siede di fronte a me. Io ero vestita normalmente, con un tailleur grigio, gonna, camicia bianca e scarpe nere con il tacco. Riprendo a leggere il mio libro, dopo un po' la sensazione di essere osservata mi assale e, guardando il ragazzo, che da ora in poi chiamerò Vincenzo, vedo che mi fissava le gambe. Immediatamente mi rendendo conto che la gonna si era un po' alzata e che si vedevano le gambe oltre le calze!!! (perché' non l'ho detto prima……non porto mai i collant ma uso solo ed esclusivamente il reggicalze).

Dove finivano le calze scure si vedeva la coscia nuda e forse anche gli slip, cosi mi aggiusto sistemandomi la gonna, mi scappa un sorriso vedendo la delusione nella sua faccia. Lui se ne accorge ed esclama "noooo perché????, era così bello!!!" e scoppiamo entrambi in una fragorosa risata. Il ghiaccio si era rotto.

Mentre parlavamo, si riapre la porta dello scompartimento ed entra un ragazzo che esclama: “ma dove ti eri cacciato e mezz'ora che ti cerco”, poi rivolgendosi a me: “mi scusi signora ma lui è cosi, appena vede una bella donna si eclissa”.

Vedo che Vincenzo con lo sguardo lo fulmina, il ragazzo, che chiameremo Angelo, ignorandolo, si avvicina verso di me e con galanteria mi fa l'inchino e mi saluta con un buongiorno pieno di allegria. Angelo è un ragazzo, che dire, bello è molto riduttivo: alto, muscoloso, intorno ai 22/23 anni di età. Dopo avermi salutato, si siede accanto a Vincenzo e, sentendoli parlare, capisco che fanno parte di una squadra di calcio, credo semiprofessionista e che stavano tornando a casa dopo aver effettuato una trasferta.

Io allora, un po' divertita e un po’ titubante perché non capivo come potesse evolvere questo incontro, (anche se in cuor mio speravo evolvesse nel giusto modo, perché' avevo voglia di assaggiare i ragazzi, in special modo Angelo), per provocarli un po’, mi alzo togliendomi la giacca del tailleur e, risiedendomi, riprendo la lettura del mio libro accavallando le gambe e tirando un po’ indietro la gonna.

Devo precisare che la camicia era un po' stretta e, nonostante il reggiseno che si intravedeva sotto, conteneva a stento il mio seno, una quinta misura abbondante. A questo punto, entrambi i ragazzi smettono di parlare e, osservandoli, vedo che mi guardano sbigottiti!!!

Allora Angelo esclama: “ma Signora……sono vere??? Le sue tette sono vere?

“Certo!!!!” rispondo io infastidita, “Non ho mai visto tette cosi grosse naturali”, risponde lui, “me le fa vedere?”

Tra l'incazzata e la divertita, gli rispondo: “Ragazzino, ma per chi mi hai preso?”

Allora lui viene verso di me si inginocchia, unisce, come un chierichetto, le mani e mi dice “la prego!” Ero basita, infastidita, divertita ma anche affascinata dall'esuberante intraprendenza di Angelo, non sapevo che fare, provo ad abbozzare, ci vedono da fuori, subito Vincenzo chiude le tendine ed io: “se entra qualcuno dico io?”

Sempre Vincenzo: “non si preoccupi signora!” e mi fa vedere che tiene ben ferma la maniglia della porta.

Mi alzo e spingo Angelo con un piede per farmi un po’ di spazio, chiudo anche le tende del finestrino e, girandomi verso di loro, comincio a sbottonare la camicia e, dopo esser arrivato all'ultimo bottone, la apro, guardo i visi dei ragazzi. Sono come rapiti, faccio come per richiudere la camicia e Angelo mi fa: “che fai, ancora non mi hai fatto vedere le tette” ……………non ti basta dico io? No risponde lui. Il reggiseno già si vedeva anche attraverso la camicia. “Si ma ho paura che entri qualcuno”, gli rispondo.

Allora Angelo si alza, viene verso di me e con delicatezza alza una coppa e poi l'altra facendo uscire fuori il seno. Angelo allora indietreggia e guardando Vincenzo esclama: “Mamma mia!!!” Vincenzo risponde: “Mamma mia!!!” e subito ci mettiamo tutti e tre a ridere.

La situazione mi aveva fatto eccitare non poco e si vedeva anche dalla grossezza dei capezzoli, Vittorio con la sua solita intraprendenza si avvicina e con un 'posso' senza aspettare il mio consenso, inizia a carezzare con delicatezza il mio seno. Vedendo che non opponevo resistenza, si avvicina e con una mano mi prende da dietro spingendomi contro di lui, intanto con l'altra continua a carezzarmi il seno. Mentre mi stringe, sento il suo membro che spinge e sembra già pronto, Vincenzo, vedendo l'evolversi della situazione, per non rimanere escluso, chiude la porta dello scompartimento bloccandolo e si avvicina a me, mettendosi di dietro, carezzandomi ed alzandomi la gonna e strusciandosi contro di me.

Ero il condimento di un sandwich: uno di loro era davanti ed uno era dietro, avevo la testa ed il corpo in fiamme, li desideravo!!! Allora mi inginocchio e comincio ad aprire la patta del pantalone di Angelo, infilo la mano, prendo il suo membro. Tirandolo appena fuori, ho solo il tempo di guardarlo e me lo trovo in bocca, bel membro duro e grosso, Angelo spinge con l'irruenza della sua giovane età, io lo lascio un po’ fare, tanto per farlo sfogare ma dopo un po', riprendo in mano la situazione e comincio a leccare il mio gelato bello turgido che non aspetta altro che il premio.

Non voglio farlo stancare ma voglio che quei colpi ben assestati nella mia bocca vengano ripetuti dentro di me, ho desiderio di aprirmi e riceverlo tutto, sono pronta, bagnata, non aspetto altro che accoglierlo. Intanto Vincenzo si lamenta delle scarse attenzioni che ho nei suoi confronti. Glielo prendo in mano e comincio a masturbarlo, wowowowow, anche lui è ben fornito, mhmm, credo sarà una giornata molto divertente. Mentre penso questo, qualcuno cerca di aprire la porta dello scompartimento con forza e, spaventata, esclamo. “ve l'avevo detto!!!” dico io e cerchiamo di rivestirci velocemente mentre il tizio comincia a bussare con forza.

Appena ricomposti, Vincenzo apre la porta ed appare un uomo in divisa, il controllore, ci guarda, capisce la situazione ed esclama: “scusate ma è il mio lavoro” e, sorridendo, controlla i biglietti ed esce richiudendo la porta.

Appena uscito il controllore, Vincenzo blocca la porta ed entrambi mi si ributtano addosso. “Calma” dico io, fatemi riprendere, non è stato un bel momento quello appena passato Allora anche loro riprendono il controllo, ci guardiamo e scoppiamo tutti e tre a ridere…”ma l'hai vista la faccia del controllore?” esclama Angelo e tu “l'hai vista la tua faccia” ribatte Vincenzo e tutti scarichiamo l'adrenalina con una bella risata.

Finiamo di ricomporci e continuando a chiacchierare, scopriamo che abbiamo la stessa destinazione, ed io, leggendo nei loro sguardi, propongo: “Volete che continuiamo domani a casa mia? SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII” risposero loro all'unisono!!!”

Ma questa è un'altra storia che, forse, vi racconterò, un’altra volta.

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